Sii autenticamente generoso.
Di solito le cose grandi iniziano piccole. Una fetta di formaggio, un frutto, un salume ben fatto. La semplicità è il primo passo verso qualcosa di grande: quando togli il superfluo, quello che resta deve essere curato e pensato.
In cucina e in sala io lavoro così: prendo ingredienti semplici, anche molto diversi, li metto d’accordo e li faccio dialogare. Il risultato non è solo un piatto: è un’esperienza intera — dal profumo al racconto, dal taglio al modo in cui lo appoggi sul piatto.
Autenticità = generosità … ma senza sprechi
Essere generosi non vuol dire fare montagne di cibo: vuol dire donare attenzione.
scegliere materie prime pulite e di stagione;
rispettarle nei tagli, nelle temperature, nei tempi;
presentarle con cura, perché l’occhio prepara il palato.
La generosità sta anche nel racconto: dire da dove viene quel salame, chi fa quel formaggio, perché quell’albicocca profuma così. È il modo più semplice per creare connessioni vere.
Formaggio + salame + albicocca
Perché funziona: grasso/sapido ↔ dolce/acido.
Come lo preparo: tagli netti, temperatura ambiente, piatto asciutto. Disporre a ventaglio, lasciare spazio tra gli elementi (lo “spazio bianco” è un ingrediente).
Il racconto: “Lo facciamo come merenda di baita: due prodotti di territorio e un frutto che pulisce il palato.”
Banana, noci, miele e scaglie di fondente
Perché funziona: morbido ↔ croccante, amaro ↔ dolce.
Come lo preparo: banana a fettine sottili, noci rotte a mano, cioccolato in pezzi irregolari, filo di miele alla fine.
Il racconto: “Un dolce da tavolo, senza forno. Energia pulita, zero complicazioni.”
Regola d’oro: al piatto metti almeno tre sensi in gioco — vista (ordine e colori), olfatto (profumo che arriva prima del boccone), tatto (croccante/morbido). Il sapore farà il resto.
La presentazione conta (e non è “fuffa”)
3 colori sono meglio di 2; troppi confondono.
Altezze diverse: qualcosa appoggiato, qualcosa sovrapposto, qualcosa in punta.
Ordine visivo: lascia “respiro” al piatto. Se tutto tocca tutto, nessuno si sente protagonista.
Pulizia: gocce e briciole non sono “rustico”: pulisci i bordi, sempre.
Perché racconto tutto questo?
Perché ispirare è contagioso: se io tratto bene un ingrediente, ti invito a trattare bene il tuo tempo; se ti offro semplicità ben fatta, tu la riconosci e la porti con te.
In hotel e a casa, in sala riunioni o su un terrazzo, il messaggio è lo stesso:
cura, attenzione, rispetto — dal tagliere al piatto, dal piatto alla persona.
Se vuoi portare questa idea di ospitalità nella tua struttura — ingredienti semplici, esecuzione precisa, racconto autentico — ci mettiamo al lavoro. Il grande nasce spesso da tre cose buone messe insieme con testa e con cuore. 🍑🧀🥓🍫🍯
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